Venerdì 18 settembre 2015, dalle 19.00 alle 23.00, presso HulaHoop Gallery Torino-Roma/ Museo d’Arte Urbana, via Rocciamelone 7 c Torino, inaugurazione della collettiva “Nuova Officina Torinese # zero”, primo di una serie di appuntamenti con la nuova arte del territorio.
Espongono : Valentina Addabbo, Diego Bonelli, Giordana Brucato, Maurizio Filippi, Michele Liuzzi, Chiara Pigoni, Diego Pomarico, Leardo Sciacoviello, Luj Vacchino.
A cura di Togaci e Edoardo Di Mauro
Nel corso della serata performance “Rappresenta”, a cura di Giulia Zingariello
Fino al 29 settembre, orario Galleria dal lunedì al sabato 15.00-19.00
Patrocinio : Regione Piemonte, Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT
Ufficio stampa Roberta Ughetti
uff.stampahulahoopgallery@
Grafica chiara Luzi
NUOVA OFFICINA TORINESE # zero
Dopo la seconda metà degli anni ’70, quando viene meno la spinta propulsiva delle avanguardie storiche della prima e della seconda metà del secolo l’arte si incammina lungo un percorso di citazione delle esperienze del passato in cui si può intravedere il rimpianto per la perdita di antiche certezze, atteggiamento che è rispecchiamento ed emanazione della parallela condizione strutturale della politica e della religione. Il nichilismo che caratterizza l’ultimo quarto del Novecento è figlio di questo stato di cose e l’arte ne affianca l’incedere con un atteggiamento di esasperato individualismo solo in determinati casi portatore di autentico rinnovamento linguistico.
Tuttavia in questi anni d’esordio del nuovo millennio si intravede la possibilità di una “terza via” al di là di improbabili volontà di restaurazione di una classicità statica o di un totale annullamento dell’arte nel reale e nella comunicazione : un atteggiamento che, pur partecipando alle vicende del quotidiano, interviene su di esse per gettarvi verità, resistendo al conformismo ed alla massificazione dell’opera per restituire all’arte grandezza progettuale e dignità estetica, e questo nonostante l’arte sia divenuta ormai componente non marginale della contemporanea “società dello spettacolo”.
L’ultima generazione affianca la valorizzazione della propria individualità con la riscoperta di una dimensione comunitaria del progettare, e l’uso delle nuove tecnologie con la consapevolezza dell’importanza di una corretta impostazione formale ; l’approdo è un risultato in cui spesso il linguaggio trascende l’immanenza del quotidiano in un eclettismo stilistico dove continuano a convivere e ad integrarsi varie possibilità espressive che allargano il campo della ricerca, con la pittura a giocare ancora un ruolo fondamentale di mediazione e sintesi dei linguaggi.Con questa collettiva, nel mio intento la prima di una serie, presso la HulaHoop Gallery nella sede del Museo d’Arte Urbana, significativamente intitolata “Nuova Officina Torinese # zero”, getto lo sguardo, insieme a Togaci Gaudiano, sulla situazione attuale del panorama della giovane arte del capoluogo subalpino.