Il Campo da tiro del Martinetto fu costruito nel 1883 dal Comune di Torino, che lo affidò in uso perpetuo alla Società del Tiro a Segno Nazionale in cambio della sua vecchia area. Il nuovo campo era un complesso rettangolare con alte mura per una lunghezza di 400 metri e una larghezza di 120, si estendeva tra prati e campi e qui si svolgevano regolarmente manifestazioni e gare nazionali e internazionali di tiro a segno. Dall’8 Settembre 1943 e fino all’aprile del 1945 venne scelto dalla Repubblica sociale, costituita da Mussolini nell’Italia del Nord con l’aiuto delle truppe tedesche, come luogo di esecuzione per i partigiani e i resistenti. La pena di morte avveniva mediante fucilazione. Il 5 Aprile 1944 vi avvenne l’esecuzione del primo Comitato militare regionale piemontese, nato con il compito di organizzare e coordinare l’azione delle bande partigiane delle vallate, vi facevano parte sia i rappresentanti dei partiti antifascisti che un gruppo di ufficiali dell’esercito ed era coordinato dal generale Perotti. Già da prima della fine della guerra il Comitato di Liberazione Nazionale (CLN) piemontese aveva espresso il desiderio che il luogo diventasse il memoriale della resistenza locale e che fosse considerato sacro.
http://www.spaziotorino.it/scatto/?tag=sacrario-del-martinetto http://www.istoreto.it/torino38-45/martinetto.htm Dopo la guerra ci fu lo smantellamento del poligono, che nel 1951 fu definitivamente trasferito alle Basse di Stura, e la zona delle esecuzioni venne dichiarata “luogo sacro di interesse nazionale” ed adibita a sacrario in ricordo dei giustiziati. La sistemazione attuale risale al 1967, quando venne mantenuto, circondato da un piccolo giardino, il solo recinto delle esecuzioni, essendo stata abbattuta la gran parte della struttura, sulla cui area sono sorti gli attuali palazzi d’abitazione. All’interno, un cippo posto sulla spalletta, una lapide con i nomi di cinquantanove caduti e una teca contenente i resti carbonizzati di una sedia usata per le fucilazioni . http://www.museodiffusotorino.it/SacrarioDelMartinetto Le celebrazioni del 25 aprile http://www.lastampa.it/2014/04/24/cronaca/appuntamenti/dalle-fiaccolate-al-jazz-ecco-il-aprile-sw0RFNzhUqjB8GYZukouPL/pagina.html
Dalle fiaccolate al jazz: ecco il 25 aprile
noemi penna
Si parte questa sera con il corteo da piazza Arbarello a piazza Castello Domani sera il concerto di Daniele Sepe passerà il testimone al Festival
Foto-simbolo. Piazza Vittorio, all’angolo con via Po, con partigiani e soldati schierati accanto ad un carro armato: è il 25 aprile 1945
Tra storia, musica e attualità. È così che Torino ricorda l’anniversario della Liberazione d’Italia: quel fatidico giorno di 69 anni fa in cui venne messa la parola fine alla dittatura nazifascista. Fiaccolate Ad aprire le celebrazioni sarà questa sera la fiaccolata, uno dei momenti istituzionali più sentiti: alle 20,30 da piazza Arbarello parte il corteo, accompagnato dalla banda del corpo di Polizia municipale, diretto in piazza Castello, dove alle 21,30 sono previsti i saluti delle autorità e gli interventi dei rappresentanti delle associazioni della Resistenza piemontese. Alle 20,30 da frazione San Giuseppe di Mompantero parte invece la «Fiaccolata di Valle per la Resistenza», organizzata da Anpi e Comunità Montana Valle di Susa e Sangone, che raggiungerà alle 21,30 Venaus per il concerto di Giacomo Sferlazzo e Jacopo Andreini. La giornata di domani sarà poi aperta con la cerimonia in omaggio ai caduti, prevista alle 10 al cimitero monumentale di Torino. Il «Museo diffuso» Palazzo dei Quartieri Militari di San Celso è da sempre considerato il cuore pulsante del 25 aprile. Domani mattina alle 10,30 nella sala conferenze del museo di corso Valdocco 4/a sarà proiettato il documentario animato «Bimba col pugno chiuso», vincitore della sezione «Memoria storica» del Valsusa Filmfest. A mezzogiorno sarà inaugurata l’opera di Manuele Cerutti allestita nel rifugio antiaereo nell’ambito del progetto «Vitrine: gente in strada (passaggio pedonale)» organizzato dalla Gam in collaborazione con il Consiglio Regionale del Piemonte. A seguire il Coro La Gerla interpreterà canti della Resistenza. Grazie alla Compagnia di San Paolo, i primi venticinque giovani fra i 15 e i 25 anni che si presenteranno alla biglietteria del Museo Diffuso della Resistenza dalle 14 alle 15 riceveranno l’abbonamento Torino Musei in omaggio. Fino alle 17 sarà possibile visitare le due opere di Guttuso e Zigaina e, nelle sale dell’Istoreto, la mostra «Viva l’Italia libera». Dalle 16 alle 19 il personale dei Servizi Educativi del museo sarà a disposizione per brevi approfondimenti sull’allestimento permanente e alle 16,30 sarà proiettato il film «Colonne sonore della Resistenza» di Pier Milanese. Musica resistente Da musica clandestina sotto il regime fascista, il jazz è divenuto dopo il 25 aprile sinonimo di libertà. «Jazz per la Liberazione» è quindi il titolo dato al percorso storico e musicale che a partire dalle 15,30 di domani, dal porticato di corso Valdocco 4/a, calerà il pubblico nell’atmosfera degli anni 40 con letture storiche intervallate dallo swing della Big Band Theory. La giornata sarà poi chiusa alle 21 in piazza Castello dal concerto di Daniele Sepe und Rote Jazz Fraktion, che passerà ufficialmente il testimone al Torino Jazz Festival in programma in città sino al 1° maggio. Piazza dei Mestieri In pochi sanno che le concerie Fiorio di via San Donato furono un punto nodale della attività del Comitato di Liberazione Nazionale, luogo di ritrovo oltreché di rifugio. A testimoniarlo oggi è una targa, posta all’ingresso di Piazza dei Mestieri che non a caso questa sera alle 21 farà da palco allo spettacolo «Io sono partigiana!» di Accademia dei Folli. Interverrà anche Gisella Giambone, figlia di Eusebio, il linotipista del Cln fucilato il 5 aprile del 1944 al Poligono del Martinetto, che leggerà la lettera che il padre le scrisse poco prima di morire. In provincia Ogni Comune aderisce alla Festa della liberazione con commemorazioni e omaggi ai monumenti ai caduti. Ma a celebrare la giornata di domani in modo speciale è Nichelino, con l’inaugurazione di Factory: il Centro Giovani Marco Fiorindo allestito nell’ex cascina Nikodemo di strada del Castello 15. Dalle 10 alle 21 Borgo Vecchio ospiterà momenti di animazione e ricordo, poi alle 19 ci sarà il concerto gratuito dei Perturbazione.
La Stampa 1 agosto 1999: ricordo della fucilazione al Poligono del Martinetto nel 1944