foto ripresa dalla pagina www.facebook.com/pages/I-muri-di-Torino
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http://www.undo.net/it/mostra/10220 Inaugurazione delle opere murali di Angelo Barile e Sergio Ragalzi, in via Ceres 11, Enrico De Paris in via Locana 14, Antonio Mascia in Piazza Moncenisio 9 b. Il Mau – Museo d’Arte Urbana di Torino è il primo progetto in fase di concreta realizzazione, in Italia, avente come scopo il dar vita ad un insediamento artistico permanente all’interno di un grande centro metropolitano, con il valore aggiunto di essere iniziativa partita non dall’alto ma dalla base, complice il consenso ed il contributo fondamentale degli abitanti. Il nucleo originario è sito nel Borgo Vecchio Campidoglio, un quartiere operaio di fine ‘800, collocato tra i corsi Svizzera, Appio Claudio e Tassoni e le vie Fabrizi e Cibrario , non distante dal centro cittadino. Una porzione di spazio urbano che ha mantenuto pressoché intatta la sua struttura a reticolo costituita da case basse con ampi cortili interni spesso dotati di aree verdi, ed una prevalenza di attività artigianali ed esercizi pubblici in fase di espansione, circoli, locali e ristoranti, suddivise da vie strette. Il tutto a favorire un rapporto di comunanza tra gli abitanti ed una tipologia di insediamento, pur nella collocazione fisica all’interno di una zona residenziale di Torino, tale da farne un “paese nella città “. Nel 1995 matura di comune accordo, nei promotori del Comitato di Riqualificazione Urbana, già da alcuni anni impegnato in una rivalutazione delle peculiarità urbanistiche ed architettoniche del Borgo, ed in una serie di qualificati operatori culturali cittadini, chiamati a fornire la propria consulenza, l’intuizione di allargare la sfera di intervento all’arte contemporanea, coinvolgendo i cittadini nelle scelte. Nel dicembre 1998 il MAU diviene autonoma associazione, registrata nel dicembre 1999. Direttore Artistico il critico Edoardo Di Mauro, curatore l’arch. Giovanni Sanna, strenuamente impegnati nel progetto fin dagli esordi, con il fondamentale supporto dell’Accademia Albertina di Belle Arti, nella persona del Direttore Carlo Giuliano. Dalla fase sperimentale del 1995/96 ad oggi sono state realizzate 36 opere murali all’interno del Borgo Vecchio, alle quali si sono aggiunte, nel maggio 2001, altre 31 nuove installazioni costituenti la “Galleria Campidoglio”. Quest’ultima è sorta per volontà del Centro Commerciale Artigianale Naturale Campidoglio all’interno delle iniziative del Piano di Qualificazione Urbana, promosso dagli Assessorati al Commercio di Comune e Regione. Si tratta di opere formato cm. 70 X 100, collocate permanentemente sulle pareti tra i negozi di via Nicola Fabrizi e corso Svizzera, protette da teche di plexiglas. Tra gli autori delle opere del MAU si citano, tra gli altri, i nomi di Corrado Bonomi, Antonio Carena, Carlo Giuliano, Dario Ghibaudo, Eya, Gianantonio Abate, Plinio Martelli, Titti Garelli, Domenico Piccolo, Stefano Martino, Gianluca Rosso, Francesco Di Lernia, Alessandro Rivoir, Ferruccio D’Angelo, Filippo Di Sambuy, Antenore Rovesti, Beppe Giardino, Matilde Domestico, Mercurio, Mario Marucci, Andrea Mandarino, Duilio Gambino, Anna Comba, Eraldo Taliano, Plumcake, Luigi Presicce. Agli artisti protagonisti di questo evento si aggiungeranno, con inaugurazione nel mese di novembre, all’interno delle iniziative del “Mese dell’ Arte Contemporanea” della Città di Torino, le opere di Salvatore Astore, Claudia Tamburelli e di due giovani e promettenti studenti dell’Accademia Albertina, Alessandro Gioiello e Gianluca Nibbi. Nel 2001 il Museo d’Arte Urbana è stato inserito nella “Carta Musei” della Regione Piemonte. Le opere che si vanno ad inaugurare in questa circostanza sono inquadrabili nella logica di proposta allargata ed estesa a vari ambiti generazionali tipica del MAU. Due protagonisti dell’arte italiana contemporanea, uno dai primi anni’80, l’altro dall’inizio del decennio successivo, come Sergio Ragalzi ed Enrico De Paris, sono affiancati da autori validi ed emergenti come Angelo Barile ed Antonio Mascia. Nel futuro il Museo d’Arte Urbana, oltre al proseguimento del ciclo delle opere murali, si pone l’obiettivo di realizzare nel territorio sculture ed installazioni permanenti e di individuare un locale espositivo al coperto che possa adempiere alla funzione di “Centro per l’Arte Contemporanea”, corollario ormai indispensabile per un pieno sviluppo dell’attività . Nell’immagine l’opera di Sergio Ragalzi