L’ospedale Maria Vittoria nel suo primo ventennio di esercizio (1887-1906) ricordi del fondatore
Fu fondato nel 1879 dal prof. Giuseppe Berruti.
Arturo Pinna Pintor
Arturo Pinna Pintor nacque ad Oristano il 10 agosto 1867. Completati gli studi al liceo convitto di Cagliari, nel 1885 si trasferì a Torino per intraprendere gli studi di medicina presso una delle grandi Università del Regno, conclusi regolarmente nel 1891 dopo avere frequentato per gli ultimi due anni e preparato la sua tesi in chirurgia all’Ospedale Mauriziano sotto la guida del Prof. Carle. Dal 1891 al 1903 lavorò nella sezione ginecologica dell’Ospedale Maria Vittoria diretta dal Prof. Berruti. In quegli anni, oltre all’attività chirurgica si dedicò anche alla ricerca di laboratorio con particolare interesse per l’anatomia ed istologia patologica.
Pubblicità su La Stampa 1896
1910-Ospedale Maria Vittoria
1930 visuale Ospedale Maria Vittoria dalla Chiesa di San Alfonso
1939 Visita del Prefetto all’Ospedale
La seconda Guerra Mondiale
L’ospedale fu bombardato nel corso del secondo conflitto mondiale tra il 4 e il 5 dicembre 1940, i danni riportati dall’edificio furono lievi. Dal diario dell’Istituto Lorenzo Prinotti, 1940. “4 dic. da 21.50 a 24.40 (colpito osped. M Vittoria e Chiesa di S. Alfonso, senza vittime 2 nostre sordomute Pistocchini Anna M. piede ingessato e Aspromonte Adelina, peritonite, al M. Vittoria. coperte di vetri senza scalfitura.”
Il primo reparto ospedaliero italiano per diabetici
Il primo reparto ospedaliero italiano di diabetologia viene aperto da Catullo Fiorio nel 1936, all’Ospedale Maria Vittoria in Torino. La lettera di investitura è in farsesco stile littorio, ma la “Sezione Malattie del Ricambio” è saldamente impostata sulla pratica dei principi appresi da Friedrich Umber, l’ultimo allievo di Bernhard Naunyn, durante un soggiorno di Fiorio a Berlino Westend. “Herr Professor lasst bitten“, secondo la formula del migliore assolutismo accademico germanico. Fritz Umber è però un vero pioniere della diabetologia e sarà in cordiale relazione epistolare con Fiorio fino al 1941, soprattutto in tema di “Reizglycosurien” o “glicosurie da irritazione simpaticotonica extra-insulare”, da stress, si direbbe oggi.
Dopo la devastazione dei grandi bombardamenti aerei su Torino nel 1942-43, la Sezione Malattie del Ricambio riapre la degenza e l’ambulatorio (poi Centro) così detto “Antidiabetico”, nel 1945. In quell’anno Bruno Bruni, volontario nell’Istituto universitario di Microbiologia, ancora diretto da Azzo Azzi, entra al Maria Vittoria come allievo frequentatore e prende confidenza con la pratica della terapia insulinica sulla modulistica originale di Fiorio. Assistente straordinario dal 1947, trascorre interi pomeriggi in laboratorio alle prese con decine di glicemie. Da assistente a primario nel reparto, si è soprattutto occupato dei rapporti tra psiche e diabete e di informazione-educazione, “vista dall’altra parte” nonché di immunopatologia dell’insulina. Nell’autunno 1953 Bruni incontra all’Ospedale Maria Vittoria, dove è appena giunta per introdurvi la nuova specialità, subito dopo la tragica epidemia poliomielitica del 1952 a Copenaghen, la fisioterapista danese Karen Böcher di Charlottenlund. Nel 1954 ha partecipato alla fondazione, con Salvatore Fiandaca, della Sezione Piemontese dell’AID ( Associazione Italiana per la Difesa degli interessi dei Diabetici), organizzando a Torino nel 1957 le “Giornate del Diabete”
. Neglianni dal Sessanta al Settanta si attua al Maria Vittoria, con l’Istituto di Medicina Nucleare dell’Università diretto da Gian Luigi Turco, un piano di cooperazione europea per uno studio a lungo termine sulla immunogenicità delle preparazioni terapeutiche di insulina. Nel 1953-1954 ha incontrato la danese fisioterapista Karen Boecher, Karen Bruni Boecher nel 1955, morta tragicamente nel 1975. Nel 1975 sorge in suo ricordo il “Centro di Diabetologia Karen Bruni Bócher” .Al Centro, è istituita – presso la Sezione di Endocrinologia del Maria Vittoria, fondata da Bruni in quello stesso anno – una unità di emergenza per il coma diabetico iperglicemico, allora ancora frequente. Per il suo trattamento monitorizzato in loco, è donato all’ospedale un complesso di attrezzature (un aggiornamento della “chambre à coma” di Raoul Boulin alla Pitié).
Nel suo ricordo, ha fondato nel 1982 – con un gruppo di giovani – la “Associazione Centro di Diabetologia Karen Bruni Boecher” (KB) a personalità giuridica privata, dapprima all’ospedale Maria Vittoria poi a sede propria in via Beaumont 72, Torino.
L’Ospedale oggi
l’Ospedale Maria Vittoria è uno dei cinque Ospedali Generali di riferimento per l’area metropolitana di Torino e, come tale, sede di D.E.A. – Dipartimento di Emergenza ed Accettazione (Pronto Soccorso), nonché Ospedale di riferimento per il Dipartimento Materno -Infantile per l’area nord della città. Premiato dal 2007 al 2012 con 3 bollini rosa nell’ambito del Progetto Ospedale Donna dell’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna (O.N.Da.).
Giovedì 4 agosto 2005 il Direttore Generale dell’ASL 3 di Torino, dr. Giuseppe De Intinis, inaugurerà i locali ristrutturati del Dipartimento Materno – Infantile.
Alle ore 11 sarà inaugurato il Consultorio familiare di via Coppino 152. Alle 12, nell’Ospedale Maria Vittoria (via Cibrario 72), inaugurazione del Pronto Soccorso di Ostetricia – Ginecologia e dei locali di degenza completamente rimessi a nuovo della Neonatologia, della Terapia Intensiva Neonatale e dell’Ostetricia – Ginecologia.
I lavori di ristrutturazione, sono iniziati a partire dal giugno 2004, hanno coinvolto a rotazione i vari reparti in modo da non interrompere mai il servizio, sia pure riducendo il numero dei ricoveri.
Con queste opere si completa così la ristrutturazione dei locali dell’intero Dipartimento Materno Infantile (che comprende Ostetricia e Ginecologia, Neonatologia e Pediatria, Neuropsichiatria infantile ed i Consultori territoriali) dopo la ristrutturazione della Pediatria (2001), del blocco parto (2003) e della Neuropsichiatria Infantile (2004).
“L’inaugurazione contemporanea delle rinnovate strutture territoriali ed ospedaliere – sottolinea la dott. Giovanna Guala, direttore del Dipartimento Materno Infantile – conferma il ruolo di integrazione che il Dipartimento svolge per garantire la continuità assistenziale alle famiglie nel dare una risposta alle esigenze dell’età evolutiva e della salute della donna. L’attività del nostro Dipartimento si basa sulla stretta collaborazione tra operatori di diverse professionalità, coinvolgendo, su progetti specifici, anche esperti di altri Dipartimenti dell’Azienda. Per esempio, nel Centro per la retinopatia del pretermine (riferimento regionale per questa grave patologia che può colpire la retina dei bambini nati prematuri), l’unità di Terapia Intensiva Neonatale opera insieme all’Oculistica. Così come l’Ostetricia collabora strettamente con l’Endocrinologia nell’assistenza alle donne colpite da diabete in gravidanza”.
Ospedale Maria Vittoria – Padiglione D
© Buonomo Veglia srl . Published on April 01, 2008.
Lintervento rientra fra le opere di edilizia sanitaria più significative realizzate negli ultimi anni a Torino. La nuova palazzina è un contenitore di tecnologie con caratteristiche di elevata flessibilità duso e di durata nel tempo. Larchitettura rispecchia e denuncia le destinazioni duso e sinserisce nel contesto esistente senza prevaricarlo ma senza confondersi.
© Buonomo Veglia srl . Published on April 01, 2008.
I materiali impiegati hanno doti di grande robustezza e di scarsa necessità di manutenzione. Inoltre sono utilizzati in funzione decorativa sfruttando i rispettivi colori e trame naturali.
© Buonomo Veglia srl . Published on April 01, 2008.
Le facciate sono in blocchetti di cemento di vari toni di grigio, idrorepellenti, non rivestiti né da intonaco né da tinteggiature deteriorabili. Gli elementi metallici sono in alluminio anodizzato naturale (serramenti) o in acciaio inossidabile (parapetti, cancellate).
© Buonomo Veglia srl . Published on April 01, 2008.
La struttura del tetto e costituita da travi binate in legno lamellare e il pacchetto di copertura è costituito da lamiera di acciaio preverniciata, strato coibente in polistirene estruso z, camera daria, tavolato ignifugo e manto in zincotitanio (Rheinzinc).
© Buonomo Veglia srl . Published on April 01, 2008.
© Buonomo Veglia srl . Published on April 01, 2008.
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Il Maria Vittoria si riconferma eccellenza del territorio per la cura delle donne
Presenza all’interno della struttura ospedaliera di unità dedicate all’assistenza e alla cura delle patologie femminili di maggior rilievo clinico ed epidemiologico; appropriatezza del percorso diagnostico terapeutico, con particolare attenzione alle caratteristiche psicofisiche e alle specifiche esigenze dell’utenza femminile; posizionamento della paziente al centro delle cure, centralità della donna e tutela della sua dignità attraverso l’umanizzazione delle cure.Questi i parametri che hanno riconfermato per la quinta edizione consecutiva l’ospedale Maria Vittoria di Torino al top delle cure per le donne, con il massimo riconoscimento dei tre bollini rosa attribuiti dall’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna (O.N.Da.). La cerimonia di premiazione si svolge oggi a Roma alla Camera dei Deputati.
“L’ospedale Maria Vittoria si conferma a misura di donna sia per il livello di attenzione posta nei confronti dei campi della medicina dedicati alle patologie femminili, sia verso le esigenze specifiche delle donne ricoverate – commenta la dottoressa Teresa Emanuele, responsabile del progetto O.N.Da, a nome della direzione sanitaria del Maria Vittoria – Il riconoscimento ottenuto negli anni scorsi ci ha spinto a continuare su questa strada, lavorando sempre di più per porre le donne al centro dei nostri percorsi di diagnosi e cura, sia che esse siano le fruitrici dirette dei nostri servizi, sia che si tratti delle mamme dei nostri piccoli pazienti. Un grande successo hanno avuto anche le giornate nazionali sulla lotta al dolore e sull’osteoporosi, cui abbiamo aderito offrendo alla popolazione femminile dei servizi gratuiti, confermando l’interesse delle donne nei confronti dei programmi di prevenzione. Continuano anche i progetti di prevenzione e di promozione della salute per le lavoratrici ospedaliere. Sono attivi per le dipendenti dei percorsi ad hoc sulla prevenzione ginecologica, endocrinologica, dietologica e sono state ideate delle campagne antifumo e di promozione della salute attraverso l’attività fisica e servizi di informazione sulle possibilità di conciliazione”.
Maria Vittoria ospedale “in rosa”, dunque, per le pazienti ma anche per la prevenzione a favore del personale che opera in ospedale, costituito all’85% da donne.
Il dipartimento materno-infantile del Maria Vittoria opera in stretta integrazione tra ospedale e territorio e offre servizi di altissima specializzazione, come le recenti attivazioni in terapia intensiva neonatale del baby cooling (ipotermia) per neonati che durante il percorso nascita abbiano presentato una asfissia perinatale, al fine di contenerne i danni neurologici, e nel centro di fisiopatologia della riproduzione del nuovo servizio di onco-fertilità, dedicato alle persone colpite da tumore in età fertile, che desiderano preservare la possibilità di procreare prima di sottoporsi a terapie potenzialmente preclusive. Nuove attivazioni che si affiancano alle alte specialità già consolidate da tempo al Maria Vittoria, come il Centro di riferimento regionale per la retinopatia del pretermine (Rop) afferente al reparto di oculistica, con ambulatorio per il follow up dei bambini trattati; l’ambulatorio per il diabete in gravidanza; l’ambulatorio dedicato alle donne affette da sclerosi multipla, con percorsi di auto-aiuto e gruppi di lavoro autogestiti; l’ambulatorio di terapia occupazionale per la mano reumatica, patologia molto diffusa tra le donne tra i 50 e i 70 anni e potenzialmente invalidante, gestita in sinergia da fisiatri e chirurghi plastici; il Centro di senologia multidisciplinare, che segue le pazienti a 360° dalla diagnosi all’iter chirurgico al post operatorio; l’ambulatorio per la riabilitazione delle donne operate al seno, con interventi multidisciplinari e multi professionali, medico fisiatra dedicato e terapiste formate secondo il metodo della scuola di linfodrenaggio manuale di Leduc e Voddler; il Centro di fisiopatologia della riproduzione e di sterilità della coppia per le tecniche di procreazione medico assistita di primo livello (3161 prestazioni nel 2010).
L’attenzione che l’ospedale Maria Vittoria riserva globalmente al benessere della coppia mamma e bambino (1730 parti nel 2010), con parto in vasca, rooming in, consulenza per l’allattamento al seno, accoglienza dei fratellini per favorire l’accettazione del neonato, lo rende un centro di eccellenza nell’ambito dei servizi offerti alla popolazione femminile, affiancati da un’ampia offerta di prestazioni pediatriche, potenziate dalla recente apertura di un ambulatorio specifico per gravi disturbi alimentari dell’età adolescenziale, gestito in sinergia da Neuropsichiatria Infantile e Gastroenterologia e di un ambulatorio specialistico di Gastroenterologia Pediatrica, con possibilità di diagnosi endoscopica per problemi specifici, come malassorbimento e celiachia, gestito congiuntamente da pediatria e gastroenterologia.
“Gli ospedali aderenti all’iniziativa sono stati valutati e premiati, con l’attribuzione da 1 a 3 bollini rosa, esclusivamente per i servizi offerti dai reparti che curano le patologie di specifico interesse femminile – conclude Francesca Merzagora, presidente O.N.Da – Con il nuovo programma Bollini Rosa O.N.Da. conferma il proprio impegno nel promuovere, anche all’interno delle strutture ospedaliere, un approccio “di genere” nella definizione e nella programmazione strategica dei servizi socio-sanitari, imprescindibile per poter garantire, secondo i principi fondamentali di parità ed equità delle cure, il diritto alla salute non solo delle donne ma anche degli uomini”.
La nuova Guida nazionale bollini rosa, in formato digitale, è consultabile in oltre 17.000 farmacie sul territorio italiano grazie a un accordo con Federfarma, per fornire alle donne uno strumento concreto e pratico per poter scegliere le strutture a cui rivolgersi più vicine e rispondenti alle proprie esigenze.
Nel nuovo sito www.bollinirosa.it, interamente dedicato all’iniziativa e alle attività correlate, sono consultabili dall’utenza tutti gli ospedali premiati con i relativi servizi, suddivisi per regione, con la possibilità di esprimere un giudizio sulla base della propria esperienza diretta.
giovedì 26 aprile 2012
Al Maria Vittoria con il Cuore
Stamattina sono andata all’appuntamento con Cuore di Maglia per una consegna di “piccoli tesori” all’Ospedale Maria Vittoria (TO) nel reparto di Terapia Intensiva Neonatale.
E’ la prima volta che partecipo: mi è sembrato giusto farlo per capire meglio cosa significa creare per Cuore di Maglia. Non sapevo bene cosa avrei trovato, anzi più esattamente cosa avrei provato.
Per prima cosa ho trovato un insieme di curiosità, gioia e stupore…
Ma cosa c’è qui? |
Ma quante belle cose…e morbide…e colorate, e soprattutto: piccine!
Proprio quello che ci mancava! |
Le operatrici ci confessano che per la marsupio-terapia usano gli scaldamuscoli: meglio i sacchi nanna!
Una bella foto di gruppo per ricordo ci vuole proprio: grazie Cristiana!
Il personale del TIN con una rappresentanza di CdM |
Ci è concesso di entrare nel reparto: nell’immagine un’attrezzatura per il monitoraggio dei bimbi.
TIN dell’Ospedale M. Vittoria |
T.I.N. Maria Vittoria
In questo ospedale c’è un reparto di oculistica che è centro di riferimento per il Piemonte e non solo per la Retinopatia del Prematuro.
10 Settembre 2012, ore 11:20
Torino: gli infermieri del Maria Vittoria pitturano il reparto di Pediatria (foto)
Un reparto tutto a dimensione di bambino, dove la porta si apre sull’allegro mondo dei cartoni animati.
Accade nella Pediatria dell’Ospedale Maria Vittoria: nel periodo estivo il personale infermieristico ha trasformato il corridoio della degenza in un mondo incantato, in cui i piccoli pazienti sono accolti dai personaggi più amati dei cartoons.
Improvvisatisi pittori, gli Infermieri della Pediatria, armati di pennelli e colori, con una maestrìa sbalorditiva hanno dipinto le pareti a mano libera e su grandi dimensioni, per offrire un ambiente più allegro e confortevole ai piccoli affidati alle loro cure e ai loro parenti.
Si viene accolti da Topolino e Minnie che danzano in stile hawaiano, dal Puffo che corteggia la Puffetta, dall’orsetto Winnie the Pooh, dalla gattina Hello Kitty e da un cagnolino della Carica dei 101, che fanno compagnia al pesciolino Nemo, unico già presente in parete, realizzato sin dal 2002.
“Abbiamo molto apprezzato questo prezioso gesto di solidarietà – commenta il Direttore Sanitario dell’Ospedale Maria Vittoria, Paolo Mussano – per rendere il reparto un ambiente sempre più familiare e accogliente, aiutando così i bambini a superare il trauma del ricovero”.
“Il reparto pediatrico è un ambiente particolarmente delicato, in cui si devono tenere presenti sia le esigenze di modernità di un ospedale tecnicamente all’avanguardia, sia le esigenze dei piccoli pazienti – sottolinea il Direttore Generale ASL TO 2, Maurizio Dall’Acqua – con particolare attenzione agli aspetti psicologici ed emotivi. L’umanizzazione degli ambienti attenua l’impatto con l’ospedale e aiuta nella permanenza nel reparto, permettendo ai piccoli pazienti di conservare la dimensione del gioco e della fantasia, con benefiche ripercussioni sullo stato d’animo”.
La Pediatria dell’Ospedale Maria Vittoria, con 10 posti letto e 450 ricoveri annui nel 2011, è dotata di Pronto Soccorso per l’età pediatrica (24 ore su 24), con circa 13.000 passaggi all’anno, Osservazione Breve Intensiva e Ambulatori in cui svolge visite specialistiche in collaborazione con altre strutture (Cardiologia, Gastroenterologia, Pneumologia, Neuropsichiatria Infantile) per un totale di circa 2300 visite all’anno.
La Pediatria del Maria Vittoria fa parte del Dipartimento Materno Infantile diretto dalla Dott.ssa Giovanna Guala, dotato di Punto Nascita, Terapia Intensiva Neonatale, Ginecologia, Neuropsichiatria Infantile, Consultori Familiari e Pediatria di Comunità sul territorio.
Per Ostetricia e Pediatria il Maria Vittoria è Ospedale di Riferimento dell’Area Torino Nord nel Piano Socio Sanitario Regionale 2012-2015.
Bimbi bielorussi curati al Maria Vittoria di Torino
Endocrinologi e chirurghi dell’ospedale Maria Vittoria di Torino si mobilitano per la salute di bambini e ragazzi bielorussi contaminati dall’incidente nucleare di Chernobyl, nell’ambito della campagna di solidarietà dell’Associazione Onlus Comitato Girotondo.
Giunto in Italia lo scorso 20 giugno, un gruppo di venti tra bambini e ragazzi di età compresa tra i 7 e i 12 anni, verrà valutato, a partire da venerdì 12 luglio, presso l’ambulatorio di chirurgia dell’ospedale per lo studio, la diagnosi e l’eventuale trattamento della patologia tiroidea, indotta dal danno radioattivo conseguente alla tragedia del 1986.
Questa attività clinica è la prima esperienza di questo tipo realizzata in Piemonte.
Il Comitato Girotondo che opera prevalentemente in Bielorussia e in Italia ne organizza l’accoglienza, per periodi di circa due mesi, con interprete, presso gruppi di famiglie italiane volontarie che se ne fanno totalmente carico.
“Pur essendo Chernobyl in Ucraina, le condizioni climatiche e la direzione del vento al momento dell’incidente hanno determinato una contaminazione grave soprattutto nella vicina Bielorussia – spiega il dottor Enrico Mazza, specialista di endocrinologia e malattie metaboliche del Maria Vittoria – Questi ragazzi traggono notevole beneficio da soggiorni in zone non contaminate: è stato infatti accertato che una permanenza di almeno 40 giorni, unita a un’alimentazione con cibi privi di radionuclidi, permette ai bambini di perdere dal 40 al 60% della radioattività assorbita, riducendo così il rischio di essere colpiti da tumori alla tiroide, leucemia, e altre patologie derivanti dalla contaminazione. In particolare il carcinoma tiroideo in età pediatrica è una patologia che è stata riscontrata in una frequenza non trascurabile nei ragazzi di quelle zone, mentre al di fuori di questa condizione è un evento del tutto eccezionale”.
A titolo di esempio, per il Cesio Ce137 assorbito nel corpo umano, il 10% viene espulso in 3 giorni mentre il restante 90% viene espulso in 110 giorni.
“Nell’ambito della nostra collaborazione medica attuiamo un programma di follow-up tiroideo dei bambini temporaneamente in Italia – precisa il dottor Francesco Quaglino, specialista di chirurgia generale dellospedale – con esecuzione diretta delle ecografie tiroidee, per la ricerca di eventuali formazioni nodulari, approfondimento diagnostico della patologia nodulare tiroidea, riscontrata mediante agobiopsia con guida ecografica per la valutazione citologica, e programmazione dell’intervento chirurgico laddove si riscontri l’insorgenza di una patologia neoplastica tiroidea”.
60 i bambini valutati dall’inizio della collaborazione a oggi (80 con il gruppo in arrivo) tutti sottoposti a ecografia tiroidea e tra i quali finora sono stati eseguiti cinque agoaspirati su noduli tiroidei riscontrati all’ecografia, ma fortunatamente senza indicazione all’intervento chirurgico.
Grazie al sostegno all’iniziativa della direzione generale Asl TO 2, della direzione sanitaria dell’ospedale Maria Vittoria e grazie alla collaborazione tra le strutture interessate del Maria Vittoria, gli specialisti possono svolgere questa attività, come volontariato, oltre l’orario di servizio, organizzata in modo da non incidere sul tempo di attesa degli altri pazienti in accesso agli ambulatori.
Per una migliore accoglienza dei bambini bielorussi, nelle fasce orarie dedicate, viene anche distaccata negli ambulatori un’infermiera di nazionalità russa, dell’equipe del pronto soccorso, affinché i piccoli si sentano più a loro agio in presenza di un sanitario che si esprime nella loro lingua.
Questo programma di screening viene svolto nell’ambito della legislazione sanitaria vigente, come ha deliberato la Regione Piemonte nel luglio 2012, formalizzando la possibilità di effettuare attività di questo tipo, anche in presenza di un significato essenzialmente preventivo e non di assistenza per problematiche cliniche estemporanee.
Ai sensi della delibera regionale infatti “ai minori stranieri soggiornanti per recupero psico-fisico in alcune regioni italiane e ospitati presso famiglie, enti o associazioni, nell’ambito di programmi solidaristici di accoglienza temporanea, deve essere garantita l’assistenza sanitaria per tutta la durata del soggiorno”, con conseguente inscrizione temporanea al nostro Servizio sanitario nazionale.
Espresso anche il riferimento all’accordo di Minsk del 2007, tra governo italiano e governo bielorusso, per garantire a questi ragazzi la possibilità di effettuare in Italia programmi di screening, finalizzati alla prevenzione dei rischi conseguenti all’esposizione ai radionuclidi provenienti dall’incidente della centrale nucleare di Chernobyl.
Si chiama Sara la prima neonata del 2013
il suo vagito un minuto dopo mezzanotte
Si chiama Sara Bonito ed è la primogenita di Antonella e Alfonso. Il lieto evento all’ospedale Maria Vittoria. Al Sant’Anna il primo è invece Eduardo, nato alle 3,49
di FEDERICA CRAVERO
È di Eduardo invece il primo vagito che si è sentito al Sant’Anna di Torino. Il piccolo, nato da una coppia di impiegati torinesi, è stato partorito alle 3,49 e pesa 2 chili e 750 grammi. L’ultimo parto del 2012 nell’ospedale ginecologico torinese è invece Lorenzo, nato alle 23,25 del 31 dicembre. Con lui sono 8015 i bimbi nati l’anno scorso al Sant’Anna in 7751 parti (150 in più rispetto all’anno precedente).
(01 gennaio 2013)
Menzione speciale all’ospedale Maria Vittoria
Scritto da Silvestra Sorbera on . Postato in Cronaca
L’Ospedale Maria Vittoria dell’ASL TO 2 ha ricevuto oggi una menzione speciale per aver ottenuto consecutivamente, dal 2007 ad oggi, il massimo ric onoscimento di tre Bollini Rosa, attribuiti da O.N.Da agli Ospedali in lingua italiana per la loro attenzione specifica all’utenza femminile.
In Piemonte sono solo due gli ospedali, entrambi torinesi, ad aver ricevuto questa menzione speciale, attribuita a solo altri 10 ospedali in tutta Italia. In tutta Italia sono 65 gli ospedali premiati oggi con tre Bollini Rosa, di cui altri 4 in Piemonte oltre il Maria Vittoria di Torino, seguono 105 ospedali italiani con due Bollini Rosa e 60 ospedali con un
Bollino Rosa. Il network degli ospedali premiati dall’Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna è costituito da
230 strutture che offrono servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle più comuni patologie
femminili ponendo la donna al centro della cura. Presenza all’interno della struttura ospedaliera di
unità dedicate all’assistenza e alla cura delle patologie femminili di maggior rilievo clinico ed epidemiologico; appropriatezza del percorso diagnostico terapeutico, con particolare attenzione alle caratteristiche psicofisiche e alle specifiche esigenze dell’utenza femminile; posizionamento della paziente al centro delle cure, centralità della
donna e tutela della sua dignità attraverso l’umanizzazione delle cure.
Questi i parametri che hanno riconfermato per la sesta edizione consecutiva l’Ospedale Maria Vittoria
di Torino al top delle cure per le donne.
“L’Ospedale Maria Vittoria si conferma a misura di donna sia per il livello di attenzione posta nei confronti dei campi della medicina dedicati alle patologie femminili, sia verso le esigenze specifichedelle donne ricoverate
– commenta la dott.ssa Teresa Emanuele, responsabile del Progetto O.N.Da, anome della Direzione San
itaria dell’Ospedale Maria Vittoria ASL TO 2 – Il riconoscimento ottenuto negli anni scorsi ci ha spinto a continuare su questa strada, lavorando sempre di più per porre le donne al centro dei nostri percorsi di diagnosi e cura. Un grande successo hanno avuto anche gli open day sulla Lotta al Dolore, sull’Osteoporosi e sulla Tiroide, cui abbiamo aderito con campagne informative di promozione della salute”.
Il Maria Vittoria ospedale “in rosa”, dunque, per le pazienti ma anche per la prevenzione a favore del personale che opera in ospedale, costituito all’85% da donne. Il Dipartimento Materno-Infantile del Maria Vittoria opera in stretta integrazione tra ospedale e territorio e offre servizi di altissima specializzazione, come ilbaby cooling (ipotermia) in
Terapia intensiva neonatale, per neonati che durante il percorso nascita abbiano presentato una asfissia perinatale, al fine di contenerne i danni neurologici, e il servizio di onco-fertilità nel Centro di fisiopatologia della riproduzione,
per le persone colpite da tumore in età fertile, che desiderano preservare la possibilità di pr ocreare prima di sottoporsi a terapie potenzialmente preclusive.
Capodanno Rosa e gemellare a Torino
Scritto da Redazione Nurse24.it Pubblicato in Daily Life Mercoledì, 01 Gennaio 2014 11:07
TORINO. Gemellare la prima nascita del 2014 all’Ospedale Maria Vittoria di Torino!
Le piccole Anna e Giorgia, due bellissime gemelline di 1935 e 1920 g, sono venute al mondo a 34 settimane, con parto spontaneo, rispettivamente alle ore 4.15 e alle 4.30, per la gioia di mamma Federica Mens di 35 anni e papà Tullio Ferralis di anni 32, di cui sono le primogenite.
“Benvenute” alle piccoline ed auguri di cuore a tutta la loro Famiglia dalle Ostetriche Carla Baima, Mara Fantone, Fabiana Solla, i Ginecologi Dottoressa Silvia Marini e Dottor Luca Bello, la Pediatra Dottoressa Margherita Cuozzo, tutto il Personale della Sala Parto, del Nido e della S.C. Ostetricia e Ginecologia diretta dal Dott. Flavio Armellino e tutta la ASL TO2!
Al Maria Vittoria i malati
si portano le coperte da casa
di triplicare i posti letto ma il pronto soccorso ha esaurito le scorte,
compresi i lenzuoli termici. Le proteste dei malati e dei loro parenti
Il riscaldamento e una temperatura esterna non proprio invernale hanno ridotto forse al minimo, ieri, le proteste al pronto soccorso del Maria Vittoria. Ma questo non riduce la gravità di quanto accaduto. All’ospedale dell’Asl To2 si è dovuta affrontare un’emergenza decisamente particolare: la mancanza, per tutta la mattina, delle coperte destinate ai pazienti in attesa di ricovero o dimissione. Al punto che qualcuno ha dovuto portarsi coperta e cuscino da casa.
Una giornata d’affanno, oltre a tutti gli altri problemi da affrontare quotidianamente. «Sono arrivato in sala d’aspetto che già battevo i denti dal freddo – racconta un pensionato di 84 anni -. Ho chiamato un infermiere per avere una coperta. Sono riusciti a portarmela solo dopo mezz’ora». Dalla sala d’aspetto «abbiamo sentito una signora lamentarsi ad alta voce perché mancavano le coperte – racconta anche Tiziano Sini, che ha accompagnato il suocero all’ospedale – Il padre di quella donna era steso sul letto, nudo e con la mantellina verde. Non aveva coperta, ma solo un lenzuolino leggero. Non mi era mai capitato di vedere una situazione simile in ospedale…».
Scorte esaurite
Ospedale senza coperte? Parlano i fatti. Medici e infermieri naturalmente non hanno colpe, e anzi subiscono la tensione delle persone che polemizzano. Un addetto del pronto soccorso prova comunque a smorzare queste polemiche. «Per fortuna non ci sono stati particolari problemi, io lavoro qui da sette anni e la mancanza di coperte e cuscini è una cosa non così rara quando ci sono tante persone». Ma non tutti – anche fra i parenti di chi era in ospedale ieri – sono stati disposti a prendere la questione filosoficamente, e fra le proteste inevitabili c’è chi ha dovuto correre ai ripari nell’unico modo possibile: «Sono tornato a casa a prendere il pigiama per mio padre perché lo hanno messo sulla barella senza pantaloni, coperto solo dal lenzuolino», dice anche Luca Vinciguerra, appoggiato al muro della sala d’aspetto di Ortopedia. E si sfoga: «Continuiamo pure a tagliare sulla Sanità…». Anche Raffaele Di Lecce protesta, mentre torna a casa sulle proprie gambe con un vistoso cerotto sulla guancia dopo essere caduto in strada per un calo di pressione ed essere finito in pronto soccorso.
«Boom di malati»
Al telefono, la direzione Sanitaria del Maria Vittoria, ammette le difficoltà dell’Epifania. «Complice l’iper-afflusso e l’impossibilità di provvedere all’approvvigionamento del materiale nei giorni festivi», spiega il dottor Pierangelo Naretto. Al Maria Vittoria non solo sono finite le coperte, ma mancavano anche le «metalline», i lenzuoli termici utilizzati anche dal 118. «Siamo stati costretti a fare un giro in tutti i reparti per recuperarle», ammette Naretto. E a conferma, era sufficiente osservare i corridoi che portano verso la Radiologia: su molte barelle i pazienti erano coperti da questi lenzuoli termici, coperte di fortuna che di solito si utilizzano soltanto sulle ambulanze. Al pronto soccorso del Maria Vittoria c’era una quarantina di persone in attesa. Sabato quasi il doppio. L’emergenza è durata ore. Già l’anno scorso, complice il boom dei casi di influenza, il sistema ospedaliero a Torino aveva vacillato. In alcune strutture, era scattato l’allarme perché mancavano i letti e molte persone sono rimaste giorni in barella.
I conti non tornano
«Quest’anno, per evitare il ripetersi della situazione del 2013, abbiamo fatto un discorso diverso – sottolinea il dottor Naretto -. Abbiamo triplicato la disponibilità dei letti, arrivando a quasi una trentina, recuperandoli in altri reparti. Inoltre i pazienti vengono ricoverati non solo in Medicina, ma anche in Chirurgia o in Odontoiatria, liberando posti e posticipando gli interventi meno urgenti a dopo le feste di Natale e Capodanno».
Ma l’ospedale che ha moltiplicato i posti non ha evidentemente fatto i conti con le coperte, e così ieri si è arrivati all’esaurimento delle scorte, e alle proteste, soltanto ventiquattr’ore dopo l’intasamento del Dipartimento di emergenza che ha riguardato l’altro ospedale dell’Asl To2, il San Giovanni Bosco.
Sclerosi multipla: info point gratuito al Maria Vittoria di Torino
L’Osservatorio nazionale sulla salute della donna, con il patrocinio dell’Associazione italiana sclerosi multipla (AISM), promuove la prima edizione dell’iniziativa “Ospedali a Porte Aperte”, rivolta alle donne che soffrono di questa malattia.
Venerdì 30 maggio all’ospedale Maria Vittoria di Torino – via Cibrario 72 – sarà allestito un info point a ingresso libero in cui neurologo, psicologo, infermiere professionale, illustreranno gli aspetti diagnostici, terapeutici e psicologici della patologia (presso il Day
Hospital di Neurologia, Palazzina B, piano primo, dalle ore 14.00 alle 16.00).
L’iniziativa rientra nella Settimana di informazione e di sensibilizzazione promossa dall’Associazione dei pazienti.
La sclerosi multipla presenta un rapporto di incidenza tra donne e uomini di 2:1. Cronica, imprevedibile e spesso invalidante, la sclerosi multipla è una grave malattia del sistema nervoso centrale, che colpisce i giovani tra i 20 e i 40 anni e le donne nel pieno della loro vita, con un impatto molto pesante sulla qualità di vita di pazienti e familiari che prestano assistenza, in considerazione della giovane età di incidenza, dell’imprevedibilità del decorso clinico e dell’evoluzione progressivamente invalidante.
Le persone con SM sono 72 mila in Italia, e 2,5 – 3 milioni nel resto del mondo. Il costo sociale correlato è considerevole, pari a 2,7 miliardi di euro l’anno in Italia.
L’H-Open Day, negli ospedali del network Bollini Rosa aderenti, intende offrire alle donne con sclerosi multipla e ai loro caregiver un piccolo ma concreto aiuto nella gestione di questa difficile malattia.
Presso l’ospedale torinese Maria Vittoria, insignito anche per il biennio 2014-2015 del massimo riconoscimento dei tre Bollini Rosa ONDA per l’attenzione specifica all’utenza femminile e di una menzione speciale per averli ottenuti consecutivamente, dal 2007 ad oggi, è
attivo un ambulatorio dedicato alle donne affette da sclerosi multipla, con percorsi di auto-mutuoaiuto e gruppi di lavoro autogestiti.
“Il Centro sclerosi multipla del nostro ospedale, di cui è responsabile la dottoressa Appendino – commenta il dottor Daniele Imperiale, direttore neurologia ospedale Maria Vittoria – si è da sempre caratterizzato per la particolare sensibilità nei confronti delle pazienti affette dalla
malattia, grazie alla possibilità di una gestione integrata con altre specialità (ginecologia, fisiatria, oculistica, urologia, endocrinologia). Nonostante l’esiguità delle risorse economiche, negli ultimi anni il nostro Centro si è distinto per l’attenzione rivolta alle problematiche psicologiche connesse alla malattia dando vita, in collaborazione con la sezione torinese dell’AISM, all’esperienza dei gruppi di auto-mutuo-aiuto che tanto successo ha riscosso e riscuote sia tra i malati sia tra i
familiari”.