Alfonso Maria de’ Liguori (anche noto con la variante dei Liguori; Napoli, 27 settembre 1696 – Nocera de’ Pagani, 1º agosto 1787) è stato un vescovo cattolico e compositore italiano. Fondatore della congregazione del Santissimo Redentore, è autore di opere letterarie, teologiche e di celebri melodie natalizie, tra cui la famosissima Tu scendi dalle stelle. Fu proclamato santo da papa Gregorio XVI nel 1839 e dottore della Chiesa (doctor zelantissimus) nel 1871 da papa Pio IX Il territorio della Parrocchia Sant’Alfonso, prima della costruzione della chiesa, era sottoposto alla cura pastorale dei sacerdoti di Pozzo Strada. La Fondazione della nuova chiesa è dovuta alla concomitanza di due fattori, il primo coincidente con la volontà della popolazione di un borgo di riconoscersi in una comunità, il secondo è rappresentato dalla volontà di un uomo, il Teologo Domenico Bongioanni. All’età di 50 anni, frequentando per ministero la zona di San Donato, si rese conto di quanto avesse bisogno di cura la popolazione che andava crescendo nella barriera Martinetto-Campidoglio. In uno scritto olografo non datato si rivela per la prima volta l’esigenza da parte degli abitanti del borgo di avere una propria parrocchia. Il Teologo, probabile autore di una petizione inviata al cardinale Alimonda (“Eminentissimo Principe… i sottoscritti si metteranno all’opera onde raccogliere numerose adesioni e sussidi, e si fanno premura di avere dal loro architetto uno schizzo della chiesa onde sottoporlo al beneplacito di Vostra Eminenza, pregandola intanto onde voglia a pegno dell’Alta Sua Protezione designare il Santo titolare a cui la nuova chiesa dovrebbe essere dedicata”) decise di investire i suoi risparmi per l’acquisto di un terreno adatto per la chiesa e diede inizio all’opera, dopo aver ricevuto la risposta di Mons. Riccardi, nuovo Arcivescovo di Torino: “E’ di grandissima consolazione per il nostro cuore constatare che in questa nostra città non si trascurano gli interessi religiosi della crescente popolazione. Ci riuscì pertanto oltremodo gradito il progetto manifestatoci dal devoto teologo Domenico Bongioanni di erigere una nuova chiesa… Sarà eretta in onore e sotto il titolo di Sant’Alfonso de’ Liguori… Torino, 22 aprile 1883”. La realizzazione del progetto fu affidata all’ing. Giuseppe Gallo che propose per la nuova costruzione uno stile Neobarocco, preferendolo al Neogotico, tipico di molte costruzioni dell’epoca. Nella chiesa di Sant’Alfonso si trovano reinterpretate e reinventate soluzioni stilistiche dell’architettura piemontese del ‘600 e del ‘700. Il preventivo dell’opera fu di circa 280000 lire, un’enormità se si pensa che una famiglia media poteva sopravvivere con 60/70 lire al mese. Nonostante tutto la chiesa viene ultimata in soli tre anni dalla posa della prima pietra. Il 26 novembre 1899 la chiesa venne ufficialmente aperta al culto alla presenza dell’Arcivescovo, mons. Agostino Richelmy. L’impresa venne compiuta nel mezzo della grave crisi economica che infliggeva l’Italia sotto il governo Crispi. Il 13 novembre 1898 il Teologo Domenico Bongioanni fece il solenne ingresso come Parroco. Quelli che seguirono furono anni di intenso dinamismo pastorale: curare le rifiniture della chiesa, cercare i fondi con cui pagare i fornitori e i debiti, avviare il funzionamento della comunità parrocchiale, sostenere l’Asilo Verna (fondato nel 1897).
Lorenzo Armanda fa l’ingresso come parroco di Sant’Alfonso il 3 marzo 1904, a 45 anni. Si trova subito a dover fare i conti con i creditori, fino ad essere costretto a vendere il suo patrimonio familiare. Attraverso la diffusione di opuscoli religiosi, immagine sacre ed un famoso libro di barzellette cerca di ottenere altro denaro.
foto della Parrocchia nel 1902
Nonostante queste difficoltà, il curato continua l’opera di abbellimento della chiesa, costruendo la tribuna ed un grandioso organo (più di 2000 canne). Il problema più serio, tuttavia, non è nell’edificio: la comunità doveva essere organizzata. La popolazione in poco tempo era raddoppiata (7.500 persone); i ragazzi e le ragazze necessitavano di catechismo e assistenza. La La famiglia Caneparo compra una parte di terreno su cui costruisce, a sue spese, le prime strutture dell’oratorio femminile. Il peggioramento delle condizioni di vita durante la prima guerra mondiale accrebbe le tensioni fino al punto che a Torino si arrivò alla tragica rivolta del 1917. La guerra aumentava la miseria e accresceva il numero di orfani. Tutto ciò favorì lo sviluppo della propaganda socialista. Fu in questa situazione delicata che a Torino scoppiò, in seguito alla ripetuta mancanza di pane, una tragica rivolta durante la quale un gruppo di rivoltosi cercò di sfondare la porta laterale della chiesa per entrarvi ed appiccarvi il fuoco. Solo il coraggioso intervento di don Cavallo riuscì a persuadere i rivoltosi a desistere.
Don Cavallo fu parroco di Sant’Alfonso dal 1919 al 1961. La parrocchia, negli anni ’20, si avviava verso i 15.000 abitanti, di ceto sociale assai diverso tra loro: gli abitanti dal lato di Via Cibrario oltre corso Tassoni appartenevano alla piccola borghesia; la parte del borgo Campidoglio e del Martinetto appartenevano alla classe operaia. La parrocchia, in quegli anni anni, dava l’impressione di grande efficienza: la Visita Pastorale del 1932 presenta dal lato amministrativo una struttura funzionante ormai priva di debiti, nonostante le grandi spese legate alla crisi economica e all’inflazione.
Ospedale Maria Vittoria anni 1930, visto dal tetto della Chiesa di San Alfonso
http://www.resistenze.org/sito/ma/di/cp/mdcp5d15.htm CMRP, Torino, 27 aprile 1945, ore 18,45, oggetto: Richiesta di armistizio al Sig. dott. Tollini. “In esito alla vostra richiesta di armistizio per i tedeschi della Piazza di Torino, il capitano Schmidt insieme ad un ufficiale del Comando della Wehrmacht può presentarsi con bandiera bianca, accompagnato dal sacerdote delegato alla Chiesa di S. Alfonso in corso Tassoni”. “Tratterà con l’ufficiale che ha presenziato agli accordi intervenuti a Milano tra il generale S. S. Wolff e il generale Cadorna”
Su Corso Tassoni si trovava anche la sede delle SS di zona. (http://cerca.unita.it/ARCHIVE/xml/55000/54106.xml?key=Maura+Gualco&first=351&orderby=1&f=fir&dbt=arc)
. Via Luigi Cibrario angolo Via Medail. Farmacia dell’Ospedale Maria Vittoria. Effetti prodotti dai bombardamenti del 4-5 dicembre 1940
A Don Cavallo succede don Eusebio Deluade: per lui aggiornamento conciliare vuol dire mettere mano alla riforma liturgica, al restauri e all’adattamento del sacro edificio (nuovo impianto elettrico e di riscaldamento, tinteggiatura dell’interno e dell’esterno della chiesa, costruzione della nuova sacrestia), all’ampliamento dell’oratorio (trasformò l’orto della canonica in campo da gioco per bambini), al potenziamento della mensa del povero. Si occupa anche di quei parrocchiani che abitano tra c. Regina e la Dora, distanti dalla parrocchia, e progetta la costruzione di una chiesa succursale (l’attuale parrocchia della Trasfigurazione). Purtroppo la morte prematura nel 1968 interruppe il suo lavoro pastorale.
Gli anni tra il ’70 e l’80 si rivelano tra i più difficili per l’Italia, Torino, la Chiesa. Vengono infatti a coincidere diversi fattori di instabilità: dopo un lungo periodo di immobilismo sta avvenendo il rinnovamento conciliare, si assiste alla radicale contestazione dei valori della società occidentale, operata dai movimenti del ’68; il terrorismo da vita ai cosiddetti “anni di piombo”. Il compito del Parroco diventa sempre più difficile anche nella nostra grande parrocchia, ormai prossima ai 30.000 abitanti. Don Carlo non lesina gli sforzi per portare avanti il rinnovamento conciliare con equilibrio ed apertura. Da un lato con l’appoggio dei cristiani “della vecchia guardia” continuano i ministeri e le istituzioni di sempre, dall’altro viceparroci e collaboratori hanno campo libero per inventare iniziative nuove con l’unico scopo di sempre: avvicinare le persone a Gesù in modo adatto ai tempi mutati. Alla fine degli anni ’60, durante il boom edilizio, sorgono i palazzi di C. Telesio, che ospitano circa 5000 famiglie in prevalenza giovani. La Diocesi decide di istituire una nuova parrocchia intitolata a S. Ermenegildo re: don Renzo ne è il fondatore, incaricato nel 1969 di costruire sia materialmente la chiesa, sia la comunità. In diciassette anni di lavoro, la zona di corso Telesio, che rischiava di trasformarsi in un anonimo quartiere di periferia, diveniva una comunità viva, ben amalgamata e ricca di rapporti umani. Il 22 settembre 1985 don Renzo fa l’ingresso solenne nella nostra parrocchia. La nuova comunità si presenta molto diversa da s. Ermenegildo. “La comunità, qui, è diversissima – afferma don Renzo in un’intervista del 1991. Là giovani famiglie, necessità di maturare, apertura al nuovo, desiderio di coinvolgimento. Qui ambiente più consolidato, più tradizionale, più ricco di legami ed abitudini. Tante associazioni, gruppi, movimenti forse tutti bisognosi di una certa cucitura”. Sono passati quasi vent’anni dall’ingresso di don Renzo a S. Alfonso. L’elenco è davvero lungo: rifacimento completo del tetto della chiesa, delle decorazioni esterne ed interne; rifacimento degli impianti elettrici e di amplificazione; restauro del sottochiesa per l’oratorio; ristrutturazione completa dell’oratorio e dei campi da gioco; ristrutturazione radicale della casa alpina di Provonda per ricavarne un centro di formazione e vacanze per piccoli e grandi.
San Alfonso vista da Via Cibrario (1996) Don Davide Chiaussa è il settimo parroco di Sant’Alfonso.
Sant’Alfonso vista da Via Rocciamelone foto Archivio MAU (febbraio/marzo 2014)
A dicembre dal 2011 la Parrocchia dà vita al Presepe artistico http://www.parrocchiasantalfonso-torino.it/presepeartistico/index.html
foto Archivio MAUtorino (dicembre 2013)
11 aprile 2014: Via Crucis foto Archivio MAUtorino (aprile 2014)
Sono nata in Via Cibrario 92! Ho vissuto fuori Italia per moltissimi anni. Ora risiedo nella nostra Casamadre di Via Coazze 1. Ho letto la storia della Parrocchia con grande interesse!
Auguri di tanto bene e di Buon Natale ai sacerdoti e ai parrocchiani
Buongiorno , sono nata il 19/5/1957 all’Ospedale Maria Vittoria e battezzata in una chiesa vicina all’ospedale.
Vorrei sapere se conservate voi il mio certificato di Battesimo, necessario per il matrimonio.
Grazie e cordiali saluti.
Maura Badella
Provi a contattare la Parrocchia di Sant’Alfonso che è di fronte al Maria Vittoria
Sono nato al l’ospedale Maria Vittoria nel 1945. sono stato battezzato nella chiesa dell’ospedale. Ho fatto la orima comunione e la cresima nalla Chiesa di Sant’Alfonso de’ Liguori. mi sono sposato nella stessa chiesa il 07/09/1969.
gradirei sapere il nome del parroco che ci ha sposati. penso fosse Don Quaglia che poi è defunto in montagna.
Complimenti per la storia della parrocchia e complimenti per mantenerla viva.