Opera : “Apnea” (2016/17) via Musinè, 23 – MAU Museo d’Arte Urbana – Torino
Opera : “Il Cappellaio” (2003) via Musinè,17 – MAU Museo d’Arte Urbana – Torino
Opera : “Rosa rosa” (2001) via N.Fabrizi, 13 – MAU Museo d’Arte Urbana – Torino
Opera : “Ombre sulla Mucca” (2001) via Ceres, 11 – MAU Museo d’Arte Urbana – Torino
Angelo Barile è nato a Torino nel 1960. Vive e lavora a Torino ed a Ciriè
Da un testo di Edoardo Di Mauro del 2015 :
Seguo il lavoro di Angelo Barile sin dall’alba degli anni Zero.
L’artista, nel corso degli anni e con crescente successo, ha incarnato al meglio la ridefinizione del linguaggio della pittura che ha caratterizzato la stagione concettuale e post moderna, dimostrando la costante attualità di questa antica disciplina : dai Nuovi Nuovi, al “medialismo” degli anni Ottanta e Novanta, per giungere alla predominanza attuale del neo pop e della street art.
Il tema di partenza del suo progetto, che ha conosciuto in seguito significative varianti, è stato l’universo infantile. L’infanzia è, ai nostri tempi, al centro dell’attenzione, spesso oggetto dell’egoismo e della nevrosi degli adulti nella società occidentale, o vittima predestinata della fame e della violenza nei paesi del cosiddetto “terzo mondo”. I bambini di Angelo Barile intendono prendersi una rivincita : forti della loro maliziosa innocenza sfidano i grandi fronteggiandoli con sguardi di sfida e di scherno, nella consapevolezza che l’apparente sicurezza altrui è fragile e può essere facilmente scalfita. I maliziosi bimbi di Barile si propongono al fruitore all’interno di un territorio di loro competenza, fatto di fumetti, pubblicità, videogiochi intrisi spesso di temi horror e splatter. Ma, dal punto di vista dell’immaginario, spesso, se non sempre, gli artisti adulti parlano dell’infanzia, che Barile ha affrontato anche dal punto di vista della fiaba, che è una forma letteraria pre – moderna che, in quanto tale, può svolgere una importante funzione simbolica nella dimensione contemporanea, per parlare in fondo di sé stessi e della volomtà di guardare le cose del mondo in maniera certo disincantata dall’esperienza, ma alla fine sempre “innocente”
Mario Perniola, studioso di estetica in grado di comprendere le dinamiche dell’arte contemporanea meglio di molti addetti ai lavori, ha individuato, in suo testo del 2000 ancora attuale, “L’arte e la sua ombra”, la categoria dell’”idiozia” come una delle idonee per comprendere la scena dei nostri tempi, laddove l’etimologia della parola non sottende solo l’inabilità e la rozzezza ma anche,e forse più, la capacità di stupirsi e cogliere aspetti inusuali e non facilmente percepibili dell’esistente.
Le “Fantascemenze”, oggetto di questa personale presso Namaste Studio, guardano con occhio ludico e disincantato ad icone talvolta di pura invenzione, come le fatine maliziose create dall’artista, o invece provenienti dall’immaginario del fumetto e della ficition fantascientifica, dai pionieristici e gloriosi anni Cinquanta e Sessanta, da cui proviene quel “Pianeta Proibito”, in bianco e nero, che fu fondamentale per scatenare la vocazione dell’autore, ad evergreen come Paperinik, Diabolik, Kriminal, Lord Vader.
Incastonate in cornici finto barocche, queste immagini sottendono un universo di riti e di simboli. L’allegoria e la fantasia sono strumenti preziosi per fare dell’arte uno strumento di interpretazione del presente, saggiamente provvisto di capacità decorativa ed amore per la tecnica pittorica.
Angelo Barile è diventato, nel corso degli anni, uno dei più noti e stimati artisti della corrente del Pop Surrealismo, e vanta un importante curriculum di partecipazioni a mostre collettive e personali in spazi pubblici e privati, ed a fiere d’arte, in Italia ed all’estero.
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